venerdì 13 settembre 2013

30- GOMMINI PER LUCIDATURA NELLA CONSERVATIVA ESTETICA: QUALE GOMMINO SCEGLIERE?

Luca Martinelli 

Gommini per la lucidatura nella conservativa estetica: quale gommino scegliere?

Pubblicazione nr. 30 – 13 Settembre 2013


1 GOMMINI PER LUCIDATURA NELLA CONSERVATIVA ESTETICA: QUALE GOMMINO SCEGLIERE?

1.1 Premessa
Le ricostruzioni con materiali estetici sono ormai diventate predominanti su tutte le altre tipologie e tecniche di ricostruzioni del tessuto dentale mancante.

Come per gli strumenti dentali manuali anche per le frese ciò che più di tutti conta è l’esperienza e la competenza dell’odontoiatra.

Riguardo gli strumenti rotanti si è detto molto, si sono forse spese poche parole sui gommini per lucidatura che risultano di fondamentale importanza per una riuscita estetica finale e per una durata soddisfacente, del restauro, per il dentista e per il paziente.

In questo caso risulta particolarmente critica la qualità del gommino.

Non bastano le capacità dell’odontoiatra, ci vogliono delle caratteristiche particolari e garantite, che potrebbero avere anche un costo ma che in termini di risultato sono determinanti.

È importante sottolineare che esiste una differenza di caratteristiche costruttive fra i gommini dei vari fabbricanti e che le differenze non sono solo nelle specifiche generali ma soprattutto nella composizione della mescola, che in alcuni casi può fare veramente la differenza: sia in termini operativi, sia economici.

Si pensi ad esempio ai gommini diamantati utilizzati per la lucidatura della porcellana, zirconio, leghe vili ecc., diamantati prevalentemente nella loro superficie, o poco più giù, rispetto ai gommini che invece sono costruiti con pasta integralmente diamantata.

Ci sono addirittura differenze di percentuale di diamante inserite all’interno della mescola.

Alcune aziende producono una mescola “a saturazione”, cioè la gomma contiene una diamantatura massima possibile che la mescola stessa può accettare.

Con un gommino “integrale” non si rischia di rimanere a metà con il lavoro, la grana del gommino diamantato superficialmente scompare perché il gommino è stato ad esempio già utilizzato in precedenza e si deve sostituire mentre si opera sul paziente, e ultimo ma non ultimo si risparmia anche in termini economici poiché lo si può veramente utilizzare fino alla fine e si evita di passare la pasta diamantata.

Facendo un esempio pratico con un gommino diamantato standard (vale a dire mescola in silicone e diamante solo nella parte superficiale con una percentuale di 70% diamante e 30% corindone) si riescono a lavorare circa 3/6 otturazioni mentre con un gommino “integrale a saturazione” si arriva fino ad almeno 10/14, la convenienza diviene così più evidente.

A questo va sottolineato, come citato poco fa, che i gommini standard in commercio contengono al massimo circa il 70% di diamante mentre il restante 30% è corindone e sono solo intrisi nel diamante in superficie.

Solo pochi gommini, che non hanno neppure costi superiori, contengono il 100% di diamante a saturazione e la differenza nell’uso e nel risultato è evidentissima.

Se si considera poi che per praticità questi gommini vengono molto spesso utilizzati anche per lucidare l’amalgama, che ne accelera il consumo, l’importanza della diamantatura integrale è ancora più importante e ancora più comprensibile.

Nei gommini per lucidare resine e compositi, che contengono invece corindone, questa differenza, lavorando, la si nota meno se non si tiene il conto delle otturazioni/ricostruzioni che si riescono a fare con lo stesso gommino.

In alcuni casi infatti gommini con mescola standard permettono di fare al massimo circa 4 otturazioni mentre i gommini con mescola a saturazione riescono ad arrivare fino a ben 15 otturazioni.

Un altro aspetto qualitativo molto importante che non viene mai esposto o preso in considerazione è la tornitura in asse delle punte.

Le punte in gomma devono essere messe in asse al gambo mediante un processo di tornitura, questa operazione, se non viene condotta con estrema precisione, potrebbe causare una rotazione fuori asse di un gommino durante una ricostruzione, o durante la lucidatura di un manufatto protesico, con la possibilità che si verifichi un danno alla parte che si sta lavorando e senza che se ne comprenda il motivo reale.

Altro aspetto da non sottovalutare è quello della sicurezza.

È opportuno scegliere gommini fabbricati in maniera tale da garantire al 100% che il gommino non si rompa durante l’utilizzo, evitando così che possa cadere nella bocca del paziente o, peggio ancora, che il perno rovini il lavoro del dentista.

Esistono in commercio gommini sovrastampati su un mandrino in ottone con una mescola studiata affinché venga garantito un incollaggio chimico tra gomma e metallo, oltre che fisico.

Si è infatti notato che i gambi in acciaio subiscono più facilmente il distacco della testa, questo comporta non solo una perdita economica, specie se si tratta di gommini diamantati, ma anche un rischio rilevante mentre si lavora.
  
2 Il punto sulla qualità e sull’aspetto economico; un aspetto imprescindibile
Per quanto possa apparire un argomento scontato, la qualità ed il prezzo rimangono invariati nella loro importanza nel corso dei secoli.

Tuttavia cadiamo spesso nella trappola del prezzo senza valutare attentamente anche la qualità oggettiva del prodotto, questo non solo provoca nel breve-medio termine una perdita economica, ma rischia di compromettere la qualità di vita del lavoro quotidiano, la qualità stessa del lavoro ed in alcuni casi quella sicurezza minima necessaria nello svolgimento delle operazioni sul paziente. 

Un altro aspetto che è il caso di ricordare è l'aspetto legale; infatti in caso di contenzioso il poter dimostrare di avere utilizzato sul paziente dispositivi di qualità alta, cioè dispositivi che in quel momento rappresentano il massimo dello stato dell'arte e che sono regolarmente reperibili sul mercato, assume particolare importanza e gioca assolutamente sempre in proprio vantaggio.

2.1 Il concetto di qualità
La bellezza è negli occhi di colui che guarda, questa frase attribuita a diversi filosofi ha il suo valore la dove il soggetto è una persona che ci piace, un opera d’arte ecc. .

Ma cos’è la qualità quando ci riferiamo ad un prodotto?

La qualità è il Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti.

Possiamo eventualmente utilizzare termini riferiti alla qualità come scarsa, buona, o eccellente, intrinseco sta invece a significare che è presente in qualcosa come caratteristica principale.

2.2 Vediamo adesso cosa si intende per caratteristica e requisito.
La caratteristica è un elemento distintivo e può essere intrinseca o assegnata, può essere qualitativa o quantitativa.

Esistono vari tipi di caratteristiche, fra cui citiamo quelle
- fisiche (Es. meccaniche, elettriche, chimiche o biologiche);
- sensoriali (Es. relative a: odore, tatto, gusto, vista, udito);
- comportamentali (Es.: cortesia, onestà, veridicità);
- temporali (Es. puntualità, affidabilità, disponibilità);
- ergonomiche (Es. caratteristiche fisiologiche o riferite alla sicurezza delle persone);
- funzionali (per esempio: la velocità massima di un aereo )

Il requisito è una esigenza od un aspettativa che può essere espressa, generalmente implicita o cogente.

Potremmo concludere dicendo che acquistare un prodotto di qualità consiste nell’essere coscienti che stiamo spendendo soldi per un prodotto che ha delle caratteristiche a noi note, cioè che quel prodotto, a quel prezzo, può garantirci oggettivamente quelle caratteristiche che abbiamo ritenuto idonee al nostro fabbisogno.

2.3 Il concetto economico di “spesa intelligente”
Senza fare troppe disquisizioni è sufficiente leggere una citazione di John Ruskin che espone molto chiaramente le ragioni dello spendere bene.

Non è saggio pagare troppo, ma è peggio pagare troppo poco.
Quando paghi troppo, tu perdi un po’ di denaro… questo è tutto.
Quando tu paghi troppo poco, tu a volte perdi tutto perché quello che hai comprato non è in grado di servire a ciò per cui è stato comprato.
La legge comune del bilancio economico vieta di comprare poco ed ottenere molto… questo non si può fare.
Se tu tratti con chi ti offre il prezzo più basso è meglio che tu calcoli qualcosa per il rischio che corri.
E se tu consideri questo, avrai di che pagarti qualcosa di meglio!
(John Ruskin)

3 Gli strumenti utilizzati per la rifinitura e lucidatura dei restauri adesivi
Per quanto superfluo è opportuno ricordare che, a seconda del materiale utilizzato nel restauro, a seconda della condizione del tessuto del dente, a seconda della tecnica operativa utilizzata e del modo di scegliere e applicare il colore, si possono ottenere risultati diversi, così come impiegare più o meno strumenti di quelli che andremo ad indicare come esempio.

A titolo esemplificativo ma non esaustivo, gli strumenti generalmente utilizzati per rifinire e lucidare le ricostruzioni estetiche sono:
-       Fresa multilama (12 lame) oppure Fresa diamantata (30-40 μm), per rimuovere gli eccessi più grossolani (generalmente in carburo di tungsteno);
-       Gommini abrasivi in silicone ad abrasività controllata;
-       Gommini in corindone (grane grossa, media, fine ed extra fine);
-       Dischetti abrasivi flessibili, medio e fine, negli spazi interprossimali e sulle creste marginali;
-       Strisce abrasive in sequenza sui margini interprossimali cervicali;
-       Spazzolini in silicone con setole impregnate per lucidare i solchi e le fossette;
-       Spazzolino di pelo di capra morbido con pasta abrasiva di 3μm prima e poi di 1 μm a secco;
-       Feltrino e pasta all’ossido di alluminio

Si ricorda anche l’impiego di strumenti manuali come ad esempio scaler e/o curettes, per eliminare i debordi marginali, e filo interdentale.

Le otturazioni in composito, una volta terminata la fase di modellazione e quindi polimerizzazione, necessitano di una lucidatura finale, lucidatura che conferisce alla ricostruzione od otturazione non solo proprietà estetiche ma anche aumentate capacità di resistenza specie agli agenti esterni.

Non è semplice ottenere delle superfici ben levigate sui restauri in resina composita e questo è dovuto sia alla quantità di materiale impiegato nella ricostruzione sia al fatto che non vi è mai una polimerizzazione al 100% del materiale applicato.

Va da sé che, a parità di strumento rotante per lucidatura, otterremo lucidature finali diverse a seconda del tipo di composito utilizzato (Es. compositi con particelle di dimensioni minori ad una altro risultano migliori anche nella lucidatura) tuttavia rimane di fondamentale importanza la qualità del rotante.

In proposito ricordiamo che, ad esempio, l’impiego di frese al tungsteno hanno dimostrato un’efficacia maggiore rispetto a quelle diamantate anche se in ultima analisi è sempre l’esperienza dell’odontoiatra a fare la differenza.

I gommini ricoprono un ruolo di rilievo, molto più di quello che può apparire, trattiamo quindi di questi perché meritano un discorso a parte rispetto a tutto il panorama delle frese.

3.1 Le tecniche ricostruttive
Non ne parleremo, ricordiamo solo che sono molte e spesso diverse fra di esse, possiamo invece dire che oggi la tendenza è a terminare il più velocemente possibile il lavoro, anche per abbattere i costi di studio, ad esempio la lucidatura finale delle ricostruzioni estetiche in composito/resina viene spesso delegata a qualche passaggio dei gommini e da qui si capisce l’importanza della qualità del gommino.

4 Gli strumenti utilizzati per la rifinitura e lucidatura della porcellana, zirconio, leghe vili.
Lo stato dell’arte è talmente consolidato che vale la pena di ricordare solamente che quando si arriva all’impiego dei lucidanti si utilizzano da due a quattro gommini con tipologie di grane diverse.
  
5 Forme e impiego
I gommini sono fabbricati in varie forme (Fig. 1) e varie tipologia di grana nonché diversi materiali, abbiamo gommini “duri” che garantiscono una maggior durata ma sono scarsamente adattabili all’anatomia del dente, gommini con “legame” morbido che concedono invece una maggiore flessibilità, caratteristica quest’ultima che riduce anche al minimo la possibilità di distruggere la macro geografia di superficie (lobi, solchi) e la micro geografia di superficie (tessitura) della  forma eseguita.

Fig.1
Esempio di alcune forme

Ogni forma è fatta per un preciso impiego (Fig. 3 - Tabella forme-impiego).

Possono essere riutilizzabili o monouso; generalmente quelli riutilizzabili hanno il gambo metallico (Fig. 2) mentre quelli monouso hanno il gambo in polimero rinforzato.

Sono sterilizzabili fino a 140° (si ricorda a seconda della mescola utilizzata, sono sterilizzabili da 120 a 140°C).

Per la costruzione del gambo esistono norme tecniche di riferimento: la norma UNIENISO 1797-1 – Odontoiatria – Gambi per strumenti dentali rotanti - gambi di metallo; la norma UNIENISO 1797-2-  Strumenti dentali rotanti - Gambi - Gambi di materia plastica; la norma UNIENISO 1797-3 - Odontoiatria - Gambi per strumenti dentali rotanti - Parte 3: Gambi di ceramica.

Fig. 2
Gambo in ottone

  
Fig. 3
Tabella forme-impiego

6 La testa del gommino
Un gommino di qualità deve risultare un dispositivo di rifinitura e lucidatura con un potere abrasivo adeguato ai materiali da lavorare, un’ elevata elasticità della matrice, un’ottima resistenza meccanica, durabilità e un grado di sicurezza atto a minimizzare e ridurre i rischi.

La particolarità che rende un gommino efficiente è il tipo di mescola (matrice elastomerica abrasiva) con cui esso è costituito ed il tipo di grana.

Un gommino per lucidare ricostruzioni in composito/resina solitamente è composto in silicone o in altri tipi di gomma più dura.

Il gommino in silicone trova una certa difficoltà nello svolgere efficacemente il suo compito e lascia sempre un alone da eliminare successivamente il suo impiego. 

Di positivo ha il fatto di essere adattabile alla superficie da trattare.

Il gommino in gomma dura ha invece una grande capacità sia di sgrossatura sia di lucidatura, con un ciclo di vita nettamente maggiore rispetto a quello morbido. 

La scelta della tipologia di grana è quindi fondamentale per il tipo di operazione che si dovrà eseguire.

Un gommino di tipo universale (cioè per lucidare indistintamente porcellana, zirconio, cromocobalto, leghe vili in generale ecc.) è composto con una mescola contenente diamante.

In commercio troviamo gommini, come accennavamo in precedenza, con mescole contenenti il 70% di diamante e 30% corindone.

Ci sono poi gommini contenenti il 100% (diamantati a saturazione) di diamante specie se poi si considera una scarsissima differenza di costo di acquisto.

Ricordiamo che spesso questo gommino è impiegato anche per le amalgame.

È importante accertarsi anche dell’effettiva messa in asse dei gommini.

In pratica si deve essere “bravi” compratori senza farsi convincere da marchi più o meno famosi, dalle abitudini o dalla pigrizia; a prezzi pressoché identici si possono acquistare prodotti migliori.

6.1 La grana
Vediamo un esempio di gommini in gomma dura con corindone come abrasivo, utile per la lucidatura del composito.

In genere sono realizzati in quattro grane abrasive/lucidanti diverse (Fig. 4):
-       grossa e media, per la sgrossatura;
-       fine, per la lucidatura, extra fine per la lucidatura a specchio.

Fig. 4
Esempio di alcune tipologie di grana - gommini per composito/resine

I gommini universali (lucidatura di porcellana, zirconio, cromocobalto ecc.) contengono diamante ed in genere sono realizzati in quattro grane abrasive/lucidanti diverse (Fig. 5):
-       grossa e media, per la sgrossatura;
-       fine, per la lucidatura, extra fine per la lucidatura a specchio.

Si noti che i gommini diamantati vengono utilizzati anche nelle ricostruzioni estetiche in composito, come la ricostruzione estetica di una V classe estesa, con risultati eccellenti in particolare per la conservazione del margine gengivale, per la facilità e rapidità di utilizzo e per l’eccellente risultato estetico.


 Fig. 5
Esempio di alcune tipologie di grana - gommini per porcellana, zirconio, cromocobalto ecc.

7 Quale gommino scegliere?
I fabbricanti apparenti, cioè quelli che figurano in etichetta, sono veramente molti, pochi sono i fabbricanti reali, cioè quelli che fabbricano realmente i gommini per sé e/o per marchi privati, e di questi ancora meno sono gommini di qualità.

Vi sono molti prodotti che concorrono ad ottenere un risultato finale ottimale, alla fine quello che conta è ottenere un risultato che sia idoneo per il paziente ed accettabile in termini di tempo impiegato e costi da parte del dentista.

7.1 Composito / Resine
L’utilizzo di gommini al corindone risulta sicuramente il più rapido ed il più efficace per raggiungere questo obiettivo.

Nella scelta del gommino si devono tenere presenti alcune cose fra cui la più importante è la mescola con cui sono fabbricati i gommini; si consideri che vi sono gommini economici con i quali non si riesce a fare più di circa 4 otturazioni, vi sono invece gommini relativamente più cari se non addirittura allo stesso costo i quali si riescono ad utilizzare per rifinire fino a 15 otturazioni, è ovvio che questi ultimi convengono maggiormente al dentista.

7.2 Porcellana zirconio cromocobalto ecc.
L’utilizzo di gommini diamantati è inevitabile, è importante scegliere gommini diamantati a saturazione così da poter essere sfruttati al meglio sia in termini di qualità del risultato sia in termini di durata, visto che come minimo raddoppia il numero di possibili riutilizzi del gommino, e quindi in termini economici.

I gommini diamantati al 100% a saturazione evitano l’utilizzo della pasta diamantata, riducendo così sia gli acquisti del dentista (e del tecnico), che il tempo per ultimare il lavoro di lucidatura.

8 Impiego corretto
1 Il gommino per composito e ceramica va utilizzato sempre sotto raffreddamento.

Si ricorda che per evitare la formazione di eccessivo calore e per ottenere una lucidatura a specchio ottimale è necessario procedere, con i dispositivi lucidanti all’interno del cavo orale, unitamente a un sufficiente raffreddamento esterno con spray d’acqua (50ml/min.) puntato tra strumento e superficie da lavorare, questo evita la formazione eccessiva di spruzzi d’acqua in direzione del motore e raffredda la zona da trattare in modo mirato.

Con questa modalità il gommino di lucidatura risulterà ancora più efficace, poiché le particelle fini di materiale rimosso in fase di lucidatura vengono asportate via insieme all’acqua e anche perché la gomma, tenuta a bassa temperatura dall’acqua, non altera le sue caratteristiche.

2 Quando si esegue la lucidatura si deve esercitare una pressione lieve con movimento circolare, senza insistere sullo stesso punto,  per evitare il surriscaldamento o bruciature da attrito e per evitare solchi o deformazioni sulla zona d’intervento, l’eccessivo riscaldamento potrebbe provocare danni anche ai tessuti vitali;

3 I gommini devono essere installati esclusivamente su contrangoli o manipoli perfettamente funzionanti, impeccabili da un punto di vista tecnico ed igienico, puliti, controllati e regolarmente soggetti a manutenzione;

4 Il gambo deve essere spinto alla massima profondità per garantire il corretto aggancio e bloccaggio nelle pinze di tenuta;

5 Il gommino deve essere messo in rotazione prima   di essere inserito nella cavità orale e prima di entrare in contatto con la superficie da lavorare;

6 Evitare il più possibile azioni di leva o spostamenti bruschi laterali in quanto aumentano la possibilità di rottura del dispositivo;

7 I gommini vanno controllati e verificati prima del loro montaggio, eventuali strumenti piegati o con difetti di rotazione (fuori asse) devono essere immediatamente esclusi dal servizio;

8 Utilizzare sul paziente un dispositivo atto alla protezione delle vie respiratorie per evitare di inalare o ingerire i residui della lavorazione, a tal proposito un’aspirasaliva ordinario o chirurgico, comunque ritenuto idoneo a tale scopo, è sufficiente;

9 Rispettare il numero di giri massimo indicati dal fabbricante.

8.1 Trattamento dei gommini
Per le loro caratteristiche costruttive e per il materiale in cui sono fabbricati i gommini devono subire un trattamento a se stante rispetto agli altri ti di strumenti rotanti (Frese ecc.).

Le soluzioni utilizzate per la pulizia manuale o per la disinfezione in immersione o mediante termodisinfettore devono essere quelle destinate dal fabbricante a tale scopo e per le quali vanno seguite le indicazioni fornite da questi.

I gommini devono essere sterilizzati esclusivamente in autoclave a vapore saturo.

Come qualsiasi dispositivo medico riutilizzabile anche i gommini devono essere sterilizzati prima dell’uso (si ricorda anche da nuovo prima dell’uso sul paziente)

9 Conclusioni
Nella pratica quotidiana le otturazioni estetiche vengono risolte molto spesso con pochi passaggi, l’uso dei gommini in corindone è senza dubbio una delle soluzioni più pratiche che permettono di ottenere un risultato finale più che soddisfacente si deve porre attenzione al numero di otturazioni che si possono eseguire dichiarato dal fabbricante.

L’uso di gommini universali standard per la lucidatura della porcellana, zirconio, cromo-cobalto e altre leghe vili è consolidato, tuttavia è importante porre attenzione:
 -se la mescola contiene diamante al 100% o a percentuali inferiori (Es. 70%diamante – 30% corindone);
- se la mescola del gommino è completamente impregnata di diamante (diamantatura a saturazione) o solo superficialmente o poco più che superficialmente.

La scelta di un gommino di qualità, unitamente ad un uso corretto, è determinante sia per il risultato finale del lavoro sia per una questione economica, questione che oggi più che mai è di rilievo per il contenimento dei costi dello studio odontoiatrico.

Ultimo ma non ultimo  in caso di contenzioso legale, il poter dimostrare di avere utilizzato prodotti di fascia qualitativa alta, prodotti che rappresentano cioè il massimo dello stato dell'arte reperibile sul mercato in quel momento gioca in ogni caso e sempre in proprio vantaggio.
                                                                   
                                                   



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